Per prostatectomia radicale si intende l’asportazione completa di tutta la prostata e delle sue vescicole seminali con interruzione completa e definitiva dei dotti deferenti per il trattamento radicale del carcinoma prostatico.
L’asportazione della ghiandola prostatica con le sue vescicole seminali ha come conseguenza fisiologica la scomparsa dell’eiaculazione e conseguentemente viene meno la possibilità di avere figli per via naturale. La potenza sessuale viene preservata solo in una percentuale che varia dal 20 al 50% dei casi circa e dipende dall’estensione del tumore e dall’età del paziente.
L’obiettivo dell’intervento è quello di essere radicale quindi il chirurgo potrà decidere solo intraoperatoriamente di tentare di preservare la potenza in base alla situazione locale. La continenza, tranne che per una piccola percentuale di casi (2-10%), è buona. La continenza viene raggiunta mediamente dopo circa tre mesi dall’intervento tuttavia può migliorare fino 6-12 mesi. Dopo l’anno dall’intervento il grado di continenza raggiunto può essere considerato definitivo.