Influenza e vaccino: è stagione
Come ogni anno torna a farci visita la tanto temuta e fastidiosa influenza. Influenza che si accanisce in particolare sui nostri naso, gola e polmoni sotto sgradita forma di tosse, starnuti, mal di gola, debolezza e spossatezza e nei casi peggiori febbre e dolori muscolari. Il vaccino antinfluenzale può essere utile?
Non esistono segreti per evitare il contagio, ma buone pratiche come quelle adottate durante l’epidemia del Covid-19: igienizzare spesso le mani, utilizzare mascherine in luoghi chiusi, arieggiare spesso i locali affollati o pubblici, restare in casa per curarsi al meglio e, soprattutto, evitare il contatto con persone fragili.
«Dal momento che sono le vie aeree le parti del corpo maggiormente interessate dai virus, che si trasmettono attraverso goccioline o droplets, il contagio può avvenire molto rapidamente o per via diretta, comunicando a distanza ravvicinata con qualcuno o per via indiretta toccando superfici e oggetti infetti. Soprattutto, l’influenza può anche essere trasmessa da chi ci appare sano e in forma, perché i virus possono essere subdolamente contagiosi fino a tre giorni prima della manifestazione dei sintomi» spiega Angelo Elio Palmitessa, responsabile del reparto di Geriatria dell'Ospedale Koelliker di Torino.
Essendo nel pieno della periodo influenzale - che di solito si riscontra da fine ottobre a fine febbraio compresi - viene naturale chiedersi: vaccinarsi o no per ridurre i rischi dell'influenza?
«Il vaccino antinfluenzale – continua l’esperto - potrebbe essere un valido alleato per affrontare la stagione influenzale, soprattutto per le persone più anziane. Con il passare degli anni, il sistema immunitario tende a indebolirsi, rendendo il corpo meno efficace nel contrastare infezioni come l'influenza. Questo potrebbe aumentare il rischio di complicanze, come bronchiti o polmoniti, che nei soggetti fragili possono portare anche a ricoveri ospedalieri».
Per questo motivo, il vaccino è caldamente consigliato, in particolare per gli over 65 e a chi soffre di patologie croniche come diabete, malattie autoimmuni, cardiopatie, immunodeficienze o malattie respiratorie. Va però sottolineato che non si tratta di un obbligo: ognuno è libero di scegliere, valutando pro e contro con il proprio medico di fiducia.
Per chi è nella fascia più a rischio, quindi, la vaccinazione potrebbe rappresentare un passo importante verso una stagione invernale più serena, riducendo le probabilità di ammalarsi e, soprattutto, di affrontare complicazioni più gravi. Restare informati e prendersi cura della propria salute, soprattutto in età avanzata, potrebbe fare davvero la differenza. Nell’articolo completo di Torino Cronaca, il dottor Palmitessa, inoltre, risponde ai dubbi più comuni sui vaccini antinfluenzali: come funzionano e cosa fare in caso di effetti collaterali.