Il diabete mellito oggi: importanza di prevenzione e diagnosi precoce

Il diabete mellito comprende una serie di malattie anche molto eterogenee, che sono caratterizzate dall’aumento della glicemia nel sangue.

Il diabete mellito oggi: importanza di prevenzione e diagnosi precoce

Per la diagnosi di diabete mellito occorrono valori di glicemia > 126 mg/dl in almeno 2 occasioni ed un valore di emoglobina glicata > 6,5% oppure un valore di 200 mg/dl nell’arco della giornata in presenza di manifesta sintomatologia (es, poliuria, polidipsia e calo ponderale). Il diabete mellito può presentarsi in condizione di carenza di insulina (si parla di diabete mellito tipo 1 o DMT1) o di presenza di tale ormone (diabete mellito tipo 2 o DMT2). Nel DMT1, che rappresenta circa il 10% dei pazienti, si tratta in genere di una patologia ad esordio rapido e severo, frequentemente dopo una patologia infettiva virale, con caratteristiche di malattia autoimmune e che colpisce pazienti in età più giovanile anche pediatrica.

Nel Diabete Melillo di Tipo2 (o DTM2) la comparsa è più lenta e subdola, spesso accompagnata da un quadro di obesità e con familiarità. Il DMT2 è molto più frequente e rappresenta il 90% circa della popolazione diabetica, che in Italia è del 5,9% dell’intera popolazione con una lieve prevalenza maschile.

Vi sono alcune condizioni che possono aumentare il rischio di sviluppo di DMT2 a breve: valori di glicemia compresi tra 100 e 125 mg/dl (condizione definita di alterata iperglicemia a digiuno o IFG) ed HBA1c tra 6-6,4%. In questi casi è possibile effettuare un esame con carico orale di glucosio (OGTT) che consente di slatentizzare la presenza di DMT2 quando nelle 2 h successive dall’assunzione di 75g di glucosio i valori di glicemia siano superiori a 200 mg/dl. Nelle donne è possibile che un quadro di diabete mellito si manifesti durante la gravidanza (GDM) e pertanto è necessario un attento monitoraggio glicemico nelle donne gravide. Dopo il parto comunemente la glicemia si normalizza, ma il GDM rappresenta comunque un rischio per lo sviluppo di DMT2 in condizioni successive, spesso dopo la menopausa. I sintomi dell’iperglicemia sono variabili in rapporto al valore di glicemia ed alla durata della malattia. In caso di esordio acuto, tipico del DMT1, ma anche presente in forme scompensate di DMT2 (es. pazienti con patologie flogistiche acute, terapie steroidee o con ridotta compliance), i sintomi sono rappresentati da calo ponderale, poliuria e polidipsia. Nel DMT2 i sintomi possono essere molto subdoli (astenia, facilità alle infezioni) od anche assenti. Il DMT2 è spesso associato ad obesità a causa dell’insulinoresistenza presente, ma anche ad ipertensione arteriosa ed a varie dislipidemie, rappresentando una parte importante della sindrome metabolica. La prevenzione ed una diagnosi precoce del DMT2 , in particolare quando siano presenti parenti di 1° grado con questa malattia od anche solo obesità, sono alquanto rilevanti per evitare o limitare le complicanze correlate cardiovascolari, oftalmologiche, nefrologiche, neurologiche, ortopediche ed anche oncologiche. Mentre nel caso di DMT1 non è possibile una prevenzione, nel DMT2 è necessario instaurare molto precocemente fin dall’età pediatrica un sano stile di vita con corretta alimentazione ricca di fibre (verdura, frutta, legumi, cereali integrali), povera di grassi animali unitamente a costante attività fisica aerobica moderata. Nel caso di DMT2 l’inizio precoce di terapie farmacologiche unitamente ad uno stile di vita corretto, consente di ottenere un compenso adeguato della glicemia utile per evitare lo sviluppo delle complicanze.

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