Sportivi con difficoltà a respirare sotto sforzo: tutto normale?
Tanti sportivi si accorgono di essere meno performanti durante l’attività fisica rispetto ai loro compagni di allenamento o rispetto all’anno precedente. Lamentano difficoltà a respirare e talora fatica agli arti inferiori.

Cosa fare in questi casi?
Visitare il paziente per il medico è l’elemento di base per valutare le condizioni non solo fisiche ma anche psichiche nelle varie situazioni di vita del soggetto come casa, famiglia, ambiente di lavoro, attività fisica e relax. Alcuni esami di laboratorio sono poi molto utili per escludere la presenza di anemia, processi infiammatori in atto, alterazioni endocrinologiche e cardiache, così come lo sono la radiologia del torace e gli studi della funzionalità respiratoria.
E se queste indagini sono tutte normali come si possono spiegare la difficoltà a respirare e la fatica degli arti inferiori?
Il test da sforzo cardio-polmonare è il test indicato per valutare se la dispnea e la fatica degli arti inferiori sono sostenute da anomalie del sistema respiratorio, cardio-vascolare e metabolico, che si evidenziano soltanto quando l’organismo è posto sotto stress. Il test infatti permette di misurare la ventilazione, il consumo di ossigeno e la produzione di anidride carbonica, l’andamento della saturazione di O2 durante l’esercizio, e l’attività cardiaca (frequenza cardiaca, ECG e polso di O2) istante per istante per avere un quadro completo di come apparato respiratorio, cardiovascolare e metabolico si adattano durante l’attività fisica.
Solo così si potrà capire se il peggioramento delle condizioni generali, della respirazione e dell’attività degli arti inferiori sono o non sono dovute a malattie o condizioni anomale per poi ricorrere ai rimedi corretti.