Dispnea e stanchezza post-Covid
L’infezione da COVID-19 lascia a tanti pazienti sintomi che durano mesi e mesi limitando fortemente la qualità di vita. Tra questi la difficoltà respiratoria o dispnea, sia a riposo sia sotto sforzo, e la stanchezza cronica sono tra quelli più frequentemente riportati dai pazienti.

Perché?
Tanti sono i motivi alla base di questi sintomi post infezione. Tra questi l’anemia, i disturbi tiroidei, lo stato di infiammazione cronica dei tessuti muscolari e articolari, gli esiti di tromboembolie e i disturbi cardiaci sono tutti elementi che devono essere attentamente considerati e valutati con gli opportuni test di laboratorio e con il consulto cardiologico inclusivo dell’ecocardiografia ed ECG.
Il punto critico rimane il polmone, organo dove la malattia si è sviluppata in modo più marcato durante la fase acuta rispetto agli altri organi o tessuti e che può nascondere alterazioni non o poco evidenti a riposo ma che possono diventare manifeste sotto sforzo e causare dispnea. In effetti, le indagini funzionali come la spirometria globale e il test di diffusione alveolo-capillare del monossido di carbonio e la TC del torace mettono talora ancora in evidenza alterazioni del parenchima e dei vasi polmonari. In altri casi invece, queste indagini non rivelano più anomalie anche se la dispnea e l’astenia persistono e preoccupano e deprimono il paziente.
Cosa fare in questi casi
Un recente studio della Società di Pneumologia Svizzera (Respiration 2021; 100: 826-841) ha suggerito di indagare la presenza di eventuali anomalie polmonari o cardio-vascolari durante l’attività fisica che possono contribuire a peggiorare i sintomi sopra riportati.
La nostra esperienza con il test da sforzo cardio-polmonare va a totale supporto di questa indicazione perché abbiamo avuto modo di osservare pattern inattesi come la presenza di tachicardia per tutta la durata del test da sforzo, o la comparsa di importante ipertensione arteriosa, o un aumento della ventilazione in eccesso a quella necessaria ed altre anomalie, tutti elementi che contribuiscono a spiegare la difficoltà respiratoria e l’astenia e che in qualche modo possono essere ancora adeguatamente curati migliorando il decorso post-Covid. In altri casi abbiamo invece documentato la comparsa di dispnea e fatica durante lo sforzo in assenza completa di qualunque anomalia respiratoria e/o cardio-vascolare, a testimonianza del fatto che il virus è stato capace di causare questi disturbi attraverso meccanismi cosiddetti neurosensoriali. In questi casi sarà opportuno ricorrere a programmi di riabilitazione allo sforzo e controllo del respiro con o senza l’assistenza dello psicologo.