Immagini per la diagnosi di massima qualità e una riduzione della dose di radiazioni che può arrivare fino all’80%: con l’implementazione del primo IMR in Piemonte la Diagnostica per immagini dell’Ospedale Koelliker si conferma all’avanguardia sul piano tecnologico e attenta alla qualità della vita dei pazienti.
L’Iterative Model Reconstruction (IMR) è un innovativo applicativo sofware e hardware che permette non solo una diversa modalità di ricostruzione, ma anche un diversa modalità di acquisizione dei dati per la diagnosi forniti dalla TAC.
Grazie a questa tecnologia, applicata alla TAC in dotazione all’Unità Operativa di Diagnostica per Immagini Koelliker, è possibile ottenere immagini di alta qualità che aumentano l’efficacia dell’esame diagnostico, riducendo al contempo e in modo drastico la dose di radiazioni ionizzanti diretta al paziente.
L’applicativo, frutto della ricerca Philips, nasce per eliminare quello che in gergo viene chiamato “rumore di fondo”, ovvero un colore grigio che disturba la risoluzione spaziale dell’immagine rendendo difficile il lavoro di lettura del medico radiologo. Sviluppata la soluzione che ha sostanzialmente eliminato il problema, i ricercatori Philips si sono accorti che il nuovo sistema restituiva immagini “iper-esposte”, ovvero simili a quelle ottenute con una dose normalmente più elevata di radiazioni, che potevano dunque essere ridotte.
Una tecnologia che permette oggi ai radiologi Koelliker di contare su dati diagnostici ad altissima risoluzione prima impossibili da ottenere, acquisiti attraverso un dosaggio di radiazioni ionizzanti in media inferiore del 50%, ma che in alcuni casi vede una riduzione dell’80%.
Meno radiazioni per il paziente e un aumento sostanziale della definizione del dettaglio anatomico per il medico, fattore che incide in modo decisivo sulla sua capacità diagnostica.
Grazie alla risoluzione ottimale dell’immagine raccolta ed elaborata dalla TAC sarà possibile anche ridurre fino al 50% il quantitativo di liquido di contrasto necessario all’esame, che potrà inoltre essere iniettato al paziente in soluzioni meno concentrate.
“La differenza tra bianco, nero e le scale di grigi è molto più marcata, con una maggiore risoluzione dei contrasti – spiega la Dott.ssa Mara Falco della Diagnostica per immagini Koelliker – Il mezzo di contrasto infuso nei vasi serve per rendere brillanti le strutture che sono più o meno vascolarizzate. Grazie alla riduzione del “rumore” che disturba la lettura dei dati, abbiamo bisogno di un quantitativo minore di liquido di contrasto e di meno concentrazione per fare la diagnosi”
Infine, anche i pazienti con artefatti nel corpo potranno avere la certezza di una diagnosi ottimale: otturazioni, protesi, clip chirurgiche e altri dispositivi medici metallici costituiscono infatti un impedimento all’analisi dell’area ad essi circostante. Già in passato la divisione di Diagnostica per Immagini dell’Ospedale si è munita di tecnologie in grado di minimizzare il problema, che con questo nuovo applicativo viene però completamente abbattuto.
Grazie alla riduzione di radiazioni ionizzanti e ad un utilizzo quasi dimezzato del mezzo di contrasto, la nuova TAC consente un allargamento del range di pazienti che potranno accedere a uno strumento diagnostico estremamente efficace: i pazienti a rischio oncologico che devono sottoporsi a frequenti follow up, i forti fumatori, i pazienti neurologici e quelli a rischio cardio-vascolare o con patologie renali, nonché i pazienti pediatrici.
“Per quanto concerne i fumatori – evidenzia la Dott.ssa Falco – in Italia, stando ai dati dell’OMS, il fumo causa 70 mila decessi all’anno e si registrano 41.500 nuovi casi di tumore da fumo. Lo studio dei pazienti ad alto rischio oncologico consente di individuare lesioni anche di piccole dimensioni permettendo quindi diagnosi precoci e conducendo ad una maggiore efficienza terapeutica. Al Koelliker eseguiamo quasi 100.000 esami diagnostici all’anno e grazie al nuovo strumento riteniamo di poter offrire un servizio diagnostico sempre più completo ed efficace”.
La protezione dei cittadini contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti è da tempo al centro del dibattito e di una direttiva europea a cui l’Italia è chiamata ad uniformarsi.
Il provvedimento riguarda in parte anche le radiazioni mediche, per le quali è stato fissato un tetto dosimetrico massimo e l’obbligo di implementare protocolli di controllo e sistemi di riduzione. Mentre la maggior parte delle strutture sanitarie estere si è già adeguata alla nuova direttiva, si prevede che in Italia si entrerà a regime solo alla fine del 2019.
Nel futuro ogni paziente avrà un registro personale contenente tutti i dati degli esami che prevedono l’utilizzo di radiazioni ionizzanti, che tutte le aziende sanitarie saranno chiamate ad aggiornare.
Il management Koelliker ha deciso di non aspettare e porsi in prima linea sul piano della sicurezza dei pazienti attraverso l’offerta di questo nuovo applicativo, che assicura una drastica riduzione delle radiazioni non a scapito della qualità dell’immagine su cui si basa la diagnosi, che viene anzi migliorata.
Obiettivo dell’investimento, che si inserisce in un progetto di rinnovamento tecnologico di oltre 4,4 milioni di euro nell’ultimo triennio, è migliorare l’efficacia diagnostica della TAC diminuendo drasticamente gli effetti negativi sui pazienti che si sottopongono a questo esame fondamentale per la diagnosi e la prevenzione.
La diagnostica per immagini è da anni un campo d’eccellenza dell’Ospedale Koelliker, che vanta la collaborazione di Medici Radiologi altamente qualificati e apparecchiature diagnostiche di ultima generazione come la nuova 3 Tesla. Con oltre 100.000 esami effettuati all’anno, Koelliker costituisce punto di riferimento a livello nazionale nell’erogazione di risonanze magnetiche, raggi x, ecografie e TAC, con particolare attenzione all’esperienza del paziente.